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La cornice Breve storia di Borgo Egnazia, il non-luogo scelto per il G7 (ma perché?)

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13.06.2024

Una vista di Borgo Egnazia, il resort scelto per ospitare il vertice - Ansa

L’Italia aveva l’occasione di ospitare i leader del G7 e gli altri illustri ospiti internazionali in una delle sue bellissime città. Poteva fargli conoscere di persona uno dei tanti luoghi che abbiamo noi, e che il mondo ci invidia. Invece li ha portati tutti a scoprire Borgo Egnazia, un ambiente che probabilmente avrebbe appassionato l’antropologo francese Marc Augé, morto un anno fa e celebre per la teorizzazione dei non-luoghi, spazi omologati destinati ad essere utilizzati ma non vissuti, senza storia, radici e valori relazionali.

Borgo Egnazia intanto non è un “borgo”, se questa antica parola di origine tedesca significa ancora «centro abitato di media grandezza»: non lo è perché non ha abitanti, ma solo ospiti e lavoratori. Difatti è un resort extralusso, non un paese. Non è nemmeno uno di quegli antichi borghi abbandonati rilanciati negli ultimi decenni come strutture ricettive con progetti di recupero: è proprio un villaggio vacanze per ricchi costruito dal nulla, in sei anni e con 150 milioni di euro di investimento, dalla famiglia Melpignano, che ha avuto la........

© Avvenire


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