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Editoriale Se Israele oscura la tragedia

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07.05.2024

L’oscuramento del network televisivo Al Jazeera in Israele e l’avvio delle operazioni militari su Rafah – che secondo le agenzie umanitarie sarebbe una catastrofe peggiore di quanto già visto in 214 giorni di guerra – è solo una coincidenza? Dopo più di cento cronisti uccisi nella Striscia di Gaza (in maggioranza palestinesi del posto, travolti dai bombardamenti o deliberatamente eliminati), attraverso quali occhi si guarderà a questa tragedia?
Il “no” al network panarabo, infatti, non offre come contraltare il via libera alla stampa internazionale, tenuta ancora fuori dalle mura di Gaza. Nelle settimane scorse più volte testate di tutto il mondo, Avvenire tra queste, hanno domandato di poter entrare e lavorare nella Striscia. Anche a costo di assumersi ogni rischio, sollevando le autorità israeliane da eventuali responsabilità per “incidenti” non deliberati contro i giornalisti. Nessuna risposta.
Il diktat del governo Netanyahu ordina che il canale tv e la piattaforma online di Al Jazeera non siano più raggiungibili in Israele. Gli uffici saranno chiusi e le........

© Avvenire


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