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Volti di speranza I piedi scalzi di fra Riccardo e le mie domande in cerca di luce

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03.08.2024

Fra Riccardo, oggi missionario in Tanzania, insieme a Patriciello alcuni anni fa

Con questo articolo, don Maurizio Patriciello inizia per Avvenire.it una rassegna di ritratti di persone che hanno lasciato un’orma di bene nella sua vita. Non necessariamente volti illustri, ma tutti capaci di donargli una riserva di speranza.

Chiedeva la carità di un passaggio all’angolo della strada. Giovane, scanzonato, saio grigio malamente rattoppato, barba lunga, rada, tonsura a tutto tondo. Scalzo. Dal crocifisso agganciato al cordone che gli cinge la vita, capisco che potrebbe essere un seguace di san Francesco. Incuriosito, mi fermo: «Sali, dai. Chi sei? Come ti chiami? Perché vai scalzo? Non dirmi che tenti di far contento Dio...».
«Sono Riccardo, un frate francescano» Poi ridendo: «Far contento Dio? Ma che dici? Mi credi tanto sciocco? Il nostro stile di vita è un modo per tentare di ricordare agli uomini, spesso distratti, che i poveri hanno fame. Che dobbiamo averli a cuore, pretendere i loro diritti. Noi abbiamo scelto di stare dalla loro parte, con l’esempio, ma senza inveire contro i ricchi.
«E tu? Che fai di bello?». «Mi chiamo Maurizio, sono infermiere. Sto andando, per lavoro,........

© Avvenire


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