Napoli «L'anomala normalità» della camorra in ospedale
A tavola per la meritata sosta pranzo, con la televisione accesa per le ultime notizie. Le guerre, che continuano a mietere vittime; le analisi delle ultime elezioni; maschi che ancora uccidono le donne che dicevano di amare. Poi: «Camorra. Napoli, ospedale San Giovanni Bosco: undici arresti». Un sorriso amaro mi si dipinge in volto: «La scoperta dell'acqua calda... se ne sono accorti adesso?».
E il pensiero corre a quando, pochi anni or sono, Francuccio, mio fratello, in quell'ospedale andava consumando i suoi ultimi giorni. Era chiaro a tutti che qualcosa non andava, a cominciare dal parcheggio che bisognava pagare due volte. E il via vai dai reparti di parenti e amici chiassosi a tutte le ore. Operato di un orribile cancro alla gola, Francuccio aveva difese immunitarie fragilissime. Occorreva difenderlo da ogni probabile infezione. Un giorno - con mio grande stupore - vidi piombare nella stanza di degenza, un uomo con un borsone in una mano e diversi paia di calzini nell'altra. Un venditore abusivo. Francuccio era grave, con educazione declinai l'invito ad acquistare quella merce zeppa di germi di ogni tipo, mentre........
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