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La riflessione La croce, le domande su Dio e l'altra faccia dell'amore

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28.03.2024

La cosa più bella che mi sia capitata nella vita è stata nascere, ragion per cui ritengo che ogni sforzo deve essere fatto dai singoli, dalla Chiesa, dalla società per permettere a chi vive nel grembo materno di venire al mondo. La Francia, ultimamente, ha gridato a squarciagola la propria soddisfazione per aver inserito il diritto all’aborto nella propria Costituzione. Per il nascituro smembrato nemmeno una lacrima. È triste constatare come il nostro vecchio continente abbia intrapreso la strada del suicidio collettivo. Non ci stiamo. Il solo pensiero che anche noi saremmo potuti finire nella fogna ci è insopportabile. Coloro che hanno avuto la fortuna di nascere, arrivati all’età della ragione, non fanno fatica a credere che qualcuno ha creato il cielo, le stelle, le montagne e gli elefanti. I filosofi più credibili sono i bambini. Crescendo le cose cambiano. Le domande si moltiplicano. Prima di noi, un esercito sterminato di esseri umani si è posto la domanda su Dio, arrivando, però, a conclusioni diverse e contraddittorie. Dio: per alcuni, una montagna da scalare, un enigma da decifrare, un rompicapo di cui fare a meno. Davanti a questo libro sigillato c’è chi si arrende, chi si accontenta di soluzioni comode e chi, imperterrito, continua a scavare. Diamine, siamo arrivati a spaccare l’atomo, a calcolare l’età del sole, possibile che non riusciamo a indagare su chi........

© Avvenire


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