Il pentimento di Sandokan «Caro Francesco, adesso raccontaci quello che sai»
Caro Francesco, la notizia della decisione da te presa di collaborare con la giustizia è stata salutata in modi diversi nella nostra terra, la stessa terra che, per anni, ha dovuto vivere nel terrore grazie alle scelte scellerate fatte da te e dai tuoi amici. Il vostro triste sodalizio, passato alla storia come il clan dei Casalesi, si è distinto per una spietata e stupida efferatezza. Leggendo e ascoltando i commenti della nostra gente, non ho potuto non notare la reazione di chi continua a maledire te e la tua stirpe, per il tanto male che avete fatto. Ovviamente non mancano coloro che credono che la tua sia stata solo a una scaltra mossa per lasciare il carcere duro, adesso che hai raggiunto i 70 anni e sei affetto dal cancro. Ognuno è libero di pensare quello che vuole. Anch'io, prete in una di quelle periferie che ben conosci, mi prendo la libertà di dire la mia. Non sono d'accordo con chi ti maledice, a che serve? Vado anche al di là del semplice dato tecnico-giuridico. Ho un bisogno urgente, oggi, Venerdi Santo, di sperare. Di te, della tua famiglia, del tuo clan, dei tuoi rivali, del tuo paese conosco tante cose. Non sono mai riuscito a capacitarmi come tu - persona intelligente - abbia mai potuto credere di vivere........
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