Figli di migranti, cittadinanza Italiani si nasce e si diventa: il coraggio del futuro
Per parlare di cittadinanza basta guardarsi attorno quando si vanno a prendere i figli a scuola, quando li accompagniamo alle feste di classe, quando giocano o fanno sport: la parlata spesso dialettale di tanti bambini e bambine di origine straniera, ma soprattutto l’amicizia che stringono con i loro coetanei, italiani per nascita, ci dicono più del nostro Paese che di quello dei loro genitori, nonostante il cognome o i tratti somatici. In altre parole, è la realtà di un’Italia profondamente diversa e cresciuta rispetto al 1992, l’anno in cui vennero varate le regole di base che decidono ancora oggi chi può essere italiano, dopo un iter lunghissimo. Nel frattempo, le famiglie di immigrati, ormai integrate da anni, continuano a fare figli in un’Italia dal profondo buio demografico, e sono ormai centinaia di migliaia i nati o cresciuti nel nostro Paese ma ancora senza cittadinanza.
Avvenire ha voluto riaprire il dibattito su questo fondamentale diritto per i minori che frequentano le nostre scuole. In diversi editoriali si è sottolineato che è la scuola – e non il sangue, o il Dna – al centro del processo di formazione........
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