Il test Regionali Nell'era dell'apatia partecipativa, vince chi serra le file
Aquanto pare, l’ansia di voler trarre lezioni generali da ogni elezione locale porta a costruire castelli di sabbia che poi, puntualmente, crollano alla tappa successiva. La Sardegna di Alessandra Todde non ha “trainato” l’Abruzzo che resta di Marco Marsilio, l’Abruzzo che non manda a casa la destra non ha già scritto a tavolino il risultato della Basilicata e le Europee saranno altra cosa ancora. L’unico filo rosso che non conosce sconfessione, dalle politiche del 2022 a oggi, è il crollo inarrestabile della partecipazione al voto. Abruzzo e Sardegna non hanno raggiunto il tragico picco negativo di Lombardia e Lazio nel 2023, ma sta diventando strutturale il dato per cui un cittadino su due resta a casa, indifferente a competizioni che reputa inutili, evidentemente. E se in prima battuta i partiti sembravano spiazzati dall’astensionismo, oggi invece vi hanno preso le misure: si può dire che, con il 50% dell’elettorato che diserta le urne, vince le elezioni chi organizza meglio le truppe, tiene tutti dentro, non perde pezzi e ne strappa qualcuno (anche........
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