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Cristiani e musulmani, l'esempio prezioso del Libano

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La folla di 150mila cristiani ‒ libanesi ma anche siriani e iracheni ‒ radunati per la Messa di papa Leone XIV sul lungomare di Beirut ha plasticamente rinnovato, davanti allo sguardo del mondo, quella che fu l’intuizione di un altro Pontefice: «Il Libano è più che un Paese: è un messaggio di libertà e un esempio di pluralismo per l’Oriente e per l’Occidente» disse Giovanni Paolo II. Espressione usata per la prima volta durante una udienza del 1989 e poi, soprattutto, inclusa e sviluppata nell’esortazione apostolica Una speranza nuova per il Libano del 1997, frutto di un sinodo dedicato espressamente al Libano e al modello di convivenza che questo piccolo Paese rappresenta per il Medio Oriente. Messaggio ribadito martedì da papa Prevost: «Penso che una delle grandi lezioni che il Libano può insegnare al mondo è precisamente mostrare una terra in cui l'islam e la cristianità sono entrambi presenti e rispettati e c'è la possibilità di vivere insieme ed essere amici». Una “possibilità” incarnata secondo Leone XIV dalle testimonianze di cristiani e musulmani che, dopo aver avuto i loro villaggi distrutti, sapevano ancora dire «possiamo stare insieme e lavorare insieme».........

© Avvenire