Editoriale Transizione ecologica, una notizia bella e una brutta
Sulla transizione ecologica ci sono una bella e una brutta notizia. La prima deriva dall’osservare che le dinamiche di mercato spingono in quella direzione molto più di quanto noi ci accorgiamo. La brutta notizia è che abbiamo ormai superato l’obiettivo di restare sotto l’aumento di 1,5 gradi di temperatura entro il 2030 (in Europa siamo a più 2,5 gradi). Il riscaldamento globale corre, dobbiamo fare presto.
Ma torniamo al primo punto. Immaginate di essere su una pista di atletica 5 metri avanti al campione olimpico Marcell Jacobs in una gara appena iniziata. Per chi fotografasse solo l’istante, il contenuto informativo che si estrae è quello di essere in vantaggio. L’informazione corretta per chi ha un minimo di conoscenza delle forze in campo e delle dinamiche in atto (velocità, trend…) è che Jacobs arriverà per primo al traguardo.
La transizione si gioca su alcuni fronti fondamentali – fonti di produzione di energia, mobilità, case, sistema produttivo – per i quali, in larga parte, gli esiti sono già prevedibili. Il dibattito sull’auto elettrica che si è sviluppato in questi mesi si gioca ad esempio sul vizio di prospettiva cui accennavamo. Gli scettici riportano la situazione del momento: le auto con motore a scoppio........
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