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Editoriale Per la sanità italiana serve un gioco di squadra

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05.06.2024

Si parla tanto e in molti casi purtroppo giustamente di sanità alla deriva, ma si fa fatica a capire in profondità cosa stia accadendo e quali siano le strategie più efficaci per provare a rispondere a un problema enorme. Ciò che stiamo vivendo oggi - e continueremo a vivere presumibilmente domani - è in realtà frutto di una buona e di una cattiva notizia.
La buona notizia è che il progresso medico-scientifico sta vivendo un’ulteriore fase di accelerazione: se con la rete era cresciuta la velocità di circolazione delle conoscenze, con l’avvento dell’intelligenza artificiale c’è un salto in avanti nella velocità di rielaborazione delle stesse. La cattiva notizia è che tale dinamica, paradossalmente, si risolverà a breve in un aumento della domanda economica di cure: il progresso medico in moltissimi casi trasforma malattie mortali in croniche e aumenta non solo l’aspettativa di vita tout court, ma anche quella “non in buona salute” e, con essa, il fabbisogno di spesa sanitaria.
Per affrontare questa nuova situazione, in Italia come in altri Paesi, c’è sempre più consapevolezza della necessità in ambito di sanità di una rivoluzione di squadra e di processo dove il pubblico, il privato profit e il privato not for profit uniscono le forze in un sistema di........

© Avvenire


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