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Editoriale L'inutile crudeltà dei bambini in carcere

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15.07.2024

Che i figli paghino per le colpe dei padri è una inciviltà dalla quale il mondo stenta a liberarsi. Chi nell’anno del centenario ha riletto Dante può rammentare la sdegno e l’invettiva (“non dovei tu i figliuoi porre a tal croce./Innocenti facea l’età novella…”). Che i figli paghino per la colpa della madre, dalla quale non possono neppure esser separati quando essa vien messa in prigione, perché stanno ancora nel grembo, è una crudeltà dalla quale il nostro codice penale ci ha finora scampati, rinviando obbligatoriamente l’esecuzione della pena.
Finora, ho detto, perché adesso si vuol cambiare. Si vuole che il rinvio della galera a più tardi non sia più obbligatorio per le donne incinte o col bimbo fino a un anno, ma solo facoltativo, secondo che al giudice parrà. Cosa che già funziona se i bimbi hanno passato l’anno anno e stanno sotto i tre, e devono andare in prigione insieme con la mamma condannata. È questo il colpo di genio del Ddl “sicurezza” per salvare........

© Avvenire


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