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Analisi Il fronte dei campus nell'America verso il voto

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03.05.2024

Irruzione della polizia nel campus dell’Ucla a Los Angeles, proiettili di gomma esplosi in Arizona nei confronti degli studenti, arresti in Texas, in Florida, nel New Hampshire, alla Fordham University di New York e soprattutto alla Columbia, l’università di Jack Kerouac e Allen Ginsberg, santuario della protesta che nel Sessantotto vide scendere in piazza migliaia di persone scandendo uno slogan maturato quell’anno dopo la durissima repressione alla Convention democratica di Chicago. Lo slogan, all’epoca rivolto a Lyndon B. Johnson dai tanti campus americani, era: “The whole world is watching”, il mondo intero ti sta guardando.

Sembra ieri. Sembra una riedizione del film del 1970 "Fragole e sangue", dove la guardia nazionale sgomberava brutalmente le aule dell’università di San Francisco. Solo che oggi i volti, i cartelli di protesta branditi di fronte agli scudi della polizia, le kefiah palestinesi, gli scontri fra opposte fazioni hanno preso il posto del crepuscolo della “Summer of love” – che sbocciò nel City Light Bookstore di San Francisco quasi sessant’anni fa radunando il meglio (e talvolta il peggio) della controcultura americana – per divampare poi in un rogo che a partire dagli scontri razziali di Watts........

© Avvenire


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