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La riflessione Non solo festa o weekend lungo. Teniamoci stretto il senso della Pasqua

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03.04.2024

Teniamoci stretta la Pasqua. Dopo il ripasso dei misteri che fondano la fede, fra Triduo e Domenica di Risurrezione, inoltrati ormai nella settimana che porta alla festa della Divina Misericordia, vale la pena dircelo ogni giorno: il tesoro che abbiamo appena contemplato va custodito, gelosamente, per evitarne il deprezzamento sul mercato laicissimo di feste, ponti e week-end. E per riuscirci faremmo bene a condividerlo, renderlo trasparente con la vita e soppesarne il valore, senza la fretta di archiviarlo. Perché l’impressione è che la Pasqua, pur con tutta la sua imponenza teologica e spirituale, rischi di farsi sempre più fragile dentro la scena della società aperta in frenetico cambiamento, ansiosa di novità e scorciatoie, di messaggi semplificati e percorsi di vita allettanti. Il messaggio pasquale – complesso e controcorrente com’è – è sempre più esposto all’incedere pressante di una cultura di massa che secolarizza a passo spedito ma soprattutto finisce per rimuovere come oggetti estranei, e in fondo superflui, tutti gli eventi collettivi che “non servono” a qualcosa di preciso, anche solo a intrattenere. Forse semplicemente non li capisce più – non più come un tempo – e quando non ha categorie e parole per comprenderli finisce per accantonarli come ornamenti del passato, belli, certo, ma ormai indecifrabili, e in fondo........

© Avvenire


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