Giubileo L'Anno Santo nel mondo in guerra: la parola giusta per risvegliarci
Per fede e per ragione. Il Giubileo è anzitutto un evento cristiano, il più grande, visto l’anno intero della sua estensione temporale e la capacità di unire tutti i credenti in un nuovo annuncio condiviso davanti al mondo. È come se il Vangelo tornasse fresco di inchiostro, eco immediata della presenza di Dio dentro la storia, un getto di acqua sorgiva per irrigare tutta la Terra. Ma proprio per questo suo respiro universale la proposta giubilare sa parlare anche all’intera umanità, famiglia indivisa di gioia e fatica, limite e sogno, offrendo un’esperienza immediata della novità dirompente del Dio fatto uno di noi e della luce che dalla risurrezione di Cristo in poi attraversa i confini del tempo per parlarci di eternità, come se fosse la prima volta che ci accade di ascoltarlo.
Serve credere per vederlo senza filtri, non serve credere per intuire che questo sguardo inesauribilmente fiducioso sulla vita non esclude nessuno. Al denominatore di tutti c’è l’ambizione che la vita con la sua bellezza non finisca mai, che ogni ferita (e di quante, e quanto sanguinanti, siamo testimoni attoniti) trovi guarigione, che tutti i desideri di bene abbiano la meglio sulla tenebra che pare volerci risucchiare come un buco nero. Ragione e fede ci danno, a una voce sola, la parola giusta per definire questa sete di un infinito che ogni persona umana sa in cuor suo accessibile: la speranza, che ci spinge dentro il........
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