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Analisi Ragazzi radicalizzati, allarme in Francia. Pure a scuola il rischio terrorismo

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16.02.2024

Le rivolte nelle banlieue di Parigi coinvolgono spesso i minori, cresce il timore di un‘escalation - Ansa/Epa

Nella Francia che accoglierà le Olimpiadi la prossima estate, il rischio terroristico torna ad imporsi come una priorità assoluta. Tanto che le autorità transalpine non smettono d’assicurare di «prepararsi al meglio». Ma proprio sul fronte dell’antiterrorismo, nelle ultime settimane, ha guadagnato come mai prima visibilità un fenomeno rimasto a lungo in un cono d’ombra: le radicalizzazioni nel mondo dei minorenni, scolarizzati o non. Recentemente, il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, aveva dichiarato che i servizi d’intelligence seguono «più di 1,000 minori con schede attive» per radicalizzazione di stampo islamista. Un dato commentato dall’allora ministro dell’Educazione Nazionale, Gabriel Attal, (poi promosso primo ministro), secondo il quale alcuni giovani sono schedati per via di un altro membro della famiglia particolarmente sorvegliato.

Nelle ultime settimane, i segnali d’allerta si sono moltiplicati pure sul fronte strettamente giudiziario. «L’anno scorso, almeno dieci minori sono stati ricercati o iscritti nel registro degli indagati per progetti di azioni violente a carattere terroristico», ha precisato di Jean-François Richard, il procuratore nazionale per l’antiterrorismo. A inizio novembre, ad esempio, un 17enne residente nel Nord della Francia è finito in detenzione provvisoria con l’accusa di preparare un attentato con coltello legato a una dichiarata volontà di difendere la religione islamica. Il quotidiano “Le Parisien” ha invece rivelato il caso di due minorenni di 15 e 16 anni, residenti nei pressi di Tours e in contatto con un corrispondente in Belgio, iscritti ad agosto fra gli indagati per un progetto d’attentato contro l’Ambasciata d’Israele a Bruxelles.

Queste rivelazioni giudiziarie vengono ormai accostatepure alle spie preoccupanti nel mondo della scuola, anche dopo quanto........

© Avvenire


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