Non lasciamoli soli La violenza tra i giovanissimi: ma dove sono gli adulti?
Palloncini bianchi davanti alla scoula di Aurora, morta dopo essere caduta dal terrazzo, forse spinta da un amico - ANSA
Qualche giorno fa, a Piacenza, una ragazza di 13 anni è morta a causa della caduta dal balcone di casa, probabilmente spinta dal suo fidanzato - o pseudo tale - di 15 anni. Continua ad aumentare così il tragico catalogo delle morti violente per omicidi o suicido con protagonisti ragazze e ragazzi minorenni.
Esiste una traccia comune tra tutte le vicende? Io penso di sì e si tratta del baratro educativo in cui è caduta una generazione. Non tanto sul piano dei bisogni materiali, quanto su quello dei bisogni educativi fondamentali, quelli che sostengono la crescita e che sembrano non interessare più a nessuno.
In questa assenza si riconosce un tratto comune, che crea le condizioni favorevoli per atti impensabili, agiti come se ci si trovasse dentro un videogioco. “Non so perché l’ho fatto” dichiara uno di questi ragazzi, rendendo chiarissimo come il confine fra realtà e fantasia sembra non essere stato acquisito a livello di comportamenti e di mentalizzazione. Sembra mancare un substrato di apprendimento, quello che da sempre si definisce “imparare a stare al mondo” e che rappresenta il collante necessario........
© Avvenire
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