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Minacce Teste d'agnello e auto bruciate: le mafie ancora contro giudici e sacerdoti
Basta poco per finire nel mirino delle mafie. Non servono eroi o etichette di antimafia. Basta compiere quotidianamente il proprio dovere, di magistrato o di sacerdote. È accaduto nei giorni scorsi sotto diversi cieli, in Puglia e Calabria, ma in territori dove la presenza della criminalità organizzata, sacra corona unita e ‘ndrangheta, è ugualmente rivendicazione violenta di potere, anche contro Diritto e Vangelo e contro chi li applica con impegno e dedizione.
La testa di agnello mozzata fatta trovare davanti alla porta di casa della gip di Lecce, Maria Francesca Mariano e l’auto bruciata al parroco di Varapodio, don Gianni Rigoli, parlano la stessa lingua, quella........
© Avvenire
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