menu_open
Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Il canale da riaprire Quei segnali inviati da Putin al vertice di Lucerna

9 1
16.06.2024

Chi si ricorda della diga di Kachovka, distrutta il 6 giugno dell’anno scorso? Fu fatta saltare e le acque dell’enorme bacino artificiale (il sesto d’Europa) sommersero 80 tra città e villaggi nell’area di Kherson lungo il fiume Dnepr. Un disastro ambientale oltre che un ingentissimo danno economico. Le autorità ucraine chiedono che sia perseguito come “ecocidio” dalla Corte penale internazionale. Sarebbe un crimine inedito commesso dalle truppe d’invasione russe, destinato a sommarsi agli altri su cui già si indaga e per i quali il presidente Vladimir Putin è inseguito da un mandato di cattura internazionale. Si tratta di una zona che lo stesso capo del Cremlino oggi reclama come propria – insieme alle devastazioni che vi ha provocato - e il riconoscimento della cui annessione pone, tra le altre, come condizione per il cessate il fuoco e l’inizio di negoziati. Anche la minaccia di usare un’arma nucleare tattica sul fronte dei combattimenti in risposta a un’escalation della resistenza sostenuta da America ed Europa va in questa direzione.

L’atomica finirebbe con il colpire il territorio della Nuova Russia che il Cremlino intende vedere riconosciuta a livello internazionale con il ritiro completo delle truppe di Kiev dalle quattro regioni già in parte occupate: Kherson, appunto, Zaporizhzhia e le due contese del Donbass, Donetsk........

© Avvenire


Get it on Google Play