Editoriale Kiev, Mosca, i piani per la vittoria: ma l'Europa dov'è?
Un piano per la vittoria può sembrare a questo punto del conflitto non solo ambizioso, come ha ammesso lo stesso presidente Volodymyr Zelensky, ma anche irrealistico e tracotante. Eppure, il leader ucraino è pronto a sottoporlo a Joe Biden e ai due candidati per il prossimo quadriennio alla Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump. La domanda forse ingenua è se non si poteva predisporre prima una strategia capace di abbreviare la guerra (giunta al suo 918esimo giorno) e di porre fine alle sofferenze della popolazione civile e ai massacri sulla prima linea dei combattimenti. Ovviamente, “piano per la vittoria” è un’iperbole per dare enfasi alle richieste di Kiev ai propri alleati in uno snodo importante della contesa bellica con Mosca (che, nelle intenzioni, potrebbe poi finire con un accordo). Le campagne di bombardamenti russi sulle infrastrutture civili e industriali rischiano di provocare un inverno da incubo e costringere così un’altra fetta della popolazione a cercare rifugio all’estero. Per dare un’idea della potenza di fuoco impiegata, nelle ultime 48 ore tutte le centrali idroelettriche del Paese sono state colpite con la conseguente perdita di circa il 40% della produzione. Negli scorsi mesi veniva colpita la rete di distribuzione, che si può riparare in tempi relativamente........
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