Editoriale Guerre e attentato a Mosca: ora riunire le Nazioni
Il terrorismo più vile e feroce è riapparso in Europa, quando gli altri orrori del conflitto in Ucraina, del pogrom anti-ebraico di Hamas e dell’invasione israeliana di Gaza ci avevano reso più sfocato il ricordo degli assalti ai luoghi pacifici delle nostre città, sale concerti comprese, come la Crocus City Hall di Mosca. Nel mondo interconnesso e spasmodicamente raccontato in tempo reale dalle nuove tecnologie, venerdì sera non poteva non scattare il riflesso di collegare il massacro di inermi spettatori russi con i combattimenti in corso che spesso coinvolgono i civili. E un brivido ha percorso il Continente, che fosse la miccia per l’immaginabile, l’innesco di una detonazione ancora più devastante. È comprensibile che qualcuno possa avere i nervi a fior di pelle, dobbiamo auspicare che li tengano invece saldi coloro che hanno letteralmente in mano le valigette del comando militare. Le prime parole pronunciate da Volodymyr Zelensky (che ha negato risolutamente ogni coinvolgimento) e da Vladimir Putin, soprattutto, hanno fatto calare leggermente la tensione. Potrebbe essere veritiera la rivendicazione compiuta dallo Stato islamico e i quattro attentatori, forse già........
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