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Editoriale L’individualismo che corrode il voto. Le tre malattie della democrazia

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07.01.2024

Il 2024, un anno di elezioni che coinvolgeranno tre miliardi di elettori, sarà anche l’anno nero della democrazia? Le elezioni, infatti, da sole non la garantiscono. Mussolini e Hitler hanno preso il potere per via elettorale e anche oggi per questa via possono affermarsi forze antidemocratiche, come è accaduto negli ultimi anni, dall’Ungheria di Orbán al Brasile di Bolsonaro. C’è di più: per la democrazia le elezioni possono rivelarsi persino pericolose. Avviene quando sono “elezioni senza popolo”: quando, cioè, non fanno parte di un più ampio processo di deliberazione democratica che coinvolge, anzi per certi versi “inventa” un popolo.

Il grande nemico della democrazia, infatti, è oggi una polarizzazione che disgrega la comunità politica. Avviene anche attraverso forme di distorsione delle elezioni, come quella che nasce da un malinteso senso della partecipazione e che conduce all’astensione.

Riguarda soprattutto i giovani – in Italia, il 42% non va a votare – che faticano a capire il senso stesso delle elezioni: «Comunque vadano, comanderà qualcuno che non sono io». Non è un caso: con loro si insiste molto sull’“autocostruzione dell’io”, tralasciando il bisogno di “costruire un noi”. Se è vero che le elezioni coincidono con una........

© Avvenire


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