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Analisi La lezione della storia del Novecento: pace e democrazia sono inseparabili

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10.10.2024

Dalla Francia alla Germania e all’Austria, negli ultimi mesi l’estrema destra ha ottenuto in Europa consensi crescenti. Tra le sue caratteristiche ha quella – apparentemente singolare – di richiamarsi agli impresentabili del Novecento: figure, simboli o ideologie da tempo oggetto di una condanna morale e politica ampia e trasversale. Nel caso di Afd in Germania e di Fpo in Austria si tratta addirittura del nazismo e di Hitler. Per Rassemblement nazional in Francia c’è il ricordo della violenza – omicidi, torture, terrorismo – utilizzata per fermare gli algerini in lotta per la loro indipendenza. Nel caso italiano, i richiami sono più indiretti: mancate prese di distanza o calcolate ambiguità nei confronti del fascismo. Sono – è significativo – tutte vicende in cui la guerra ha contribuito, direttamente o indirettamente, a introdurre la violenza nella vita politica.

Ma perché evocare o non condannare apertamente, da parte di forze politiche di oggi, questi antenati impresentabili? Sono richiami che, tra l’altro, fanno scattare un “cordone sanitario” in grado, spesso, di escludere chi li fa da responsabilità di governo, come è accaduto in Francia e altrove.

Difficile pensare a nostalgie per uomini e vicende che – per motivi anagrafici – quasi nessuno ha conosciuto direttamente. Le ragioni di questi richiami si radicano nell’oggi. In particolare, in quel sentimento che – nell’attuale “geopolitica........

© Avvenire


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