Desiderare la morte e non poterlo fare: che libertà è?
Se una persona decide di scalare una montagna per raggiungere la vetta e poi buttarsi nel vuoto, semplicemente perché è stanca di questo mondo e spera che l’altro sia più divertente, nessuno ha nulla da obiettare. A parte, naturalmente, quelli che non si fanno i fatti loro e iniziano a ricamare sull’accaduto. “Avrà avuto debiti”, “una delusione d’amore”, “un dispiacere improvviso”. E non manca mai chi va a curiosare nella sua cartella clinica, sperando di trovare una malattia come causa scatenante. A nessuno viene in mente – o semplicemente non viene accettato – che vivere in un mondo pieno di crudeltà, di rompiscatole, con il telefonino che squilla giorno e notte, circondati da persone che non rispettano il confine del privato, possa essere sufficiente per voler dire basta. Mandare........





















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