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«Il mio messaggio natalizio dietro alle rocce che fanno discutere Bologna»

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23.12.2025

Chi conosce Marco Bernardi sa che questo 48enne imprenditore bolognese non si fa troppi problemi a prendere posizioni forti, pur rivestendo il ruolo di presidente di un’azienda come Illumia. Non sorprende dunque di per sé l’acceso dibattito suscitato da Iwagumi – Dismisura, la maxi installazione dell’artista australiano Nimrod Weis inaugurata domenica scorsa in piazza Maggiore a Bologna e che qui resterà esposta fino al 26 dicembre. In città non si parla d’altro da una settimana. E non solo per il successo dell’iniziativa, promossa da Bologna Festival e sponsorizzata proprio da Illumia. A stupire questa volta è forse il merito di alcune contestazioni mosse al progetto. Le gigantesche finte rocce gonfiabili alte fino a 14 metri sparpagliate sul “Crescentone” dell’iconica piazza cittadina davanti a San Petronio, che di notte si illuminano cambiando completamente aspetto ed effetto, sono state accusate niente meno che di «umiliare la tradizione cristiana» del Natale, oltre a essere metaforicamente scagliate contro il Comune per punirne il cattivo gusto e lo «sperpero di denaro pubblico». Abbiamo chiesto a Bernardi di darci la sua versione.

Com’è andata l’inaugurazione?

Molto bene: diecimila persone in piazza ad assistere alla prima accensione delle rocce e tutto si è svolto in un bel clima, sia durante l’esibizione della soprano Iolanda Massimo e del pianista Paolo Andreoli, sia durante gli interventi del sindaco Matteo Lepore, di Maddalena da Lisca, sovrintendente di Bologna Festival, dell’artista e del sottoscritto. È stato un momento semplice e bello.

Illumia lo ha annunciato come «un vero regalo di Natale per la città» e lei stesso domenica sera ha voluto dire........

© Tempi