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Che cosa c’è di valido ancora oggi nella storia del Movimento Popolare

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23.12.2025

Pubblichiamo di seguito la seconda e ultima parte della storia degli inizi del Movimento Popolare scritta per questa rubrica da uno dei protagonisti di quella stagione, Peppino Zola. La prima parte è disponibile qui.

* * *

Il 21 dicembre 1975 a Milano, in uno strapieno Teatro Nuovo in piazza San Babila, venne annunciata pubblicamente la nascita del Movimento Popolare. Alcuni, tra cui il sottoscritto, avrebbero preferito chiamarlo “Movimento Cattolico Popolare”, ma seguendo i consigli di alcuni amici gesuiti alla fine si scelse il nome con cui è conosciuto.

Ricordo ancora perfettamente la telefonata fattami la sera prima dell’appuntamento da Roberto Formigoni, che mi chiedeva di essere io a condurre la manifestazione. Accettai l’incarico per amicizia, con non poche perplessità, perché non mi sentivo molto pronto a gestire una assemblea così importante in un momento assai delicato per Milano, per l’intero paese e per il complesso mondo cattolico. Comunque l’assemblea andò molto bene, fece molto scalpore, suscitò grande interesse, e fece emergere anche qualche piccineria soprattutto tra le file della Democrazia cristiana.

Ricordo ad esempio che ad un certo punto dell’assemblea apparve Massimo De Carolis, non ancora deputato ma capogruppo della Dc in Comune che era anche leader della cosiddetta “maggioranza silenziosa”, il movimento di opinione nato in contrapposizione al Sessantotto. La Brigate rosse lo avevano ferito alle gambe qualche mese prima. Si aggirò in lungo e in largo per tutto il teatro, in modo da essere sicuro che tutti l’avessero notato. Fui costretto a precisare che il Movimento Popolare era cosa molto diversa dalla “maggioranza silenziosa”, che era sostenuta da Indro Montanelli, il quale invitava a “turarsi il naso e votare Dc”, mentre l’Mp aveva a cuore la ripresa in termini attuali degli ideali che venivano espressi nella dottrina sociale della Chiesa. Massimo non la prese bene…

Quelle montagne di preferenze

Al 1975 seguirono anni di grandi e instancabili impegni su molti fronti. Partecipavamo con passione alle varie campagne elettorali; difendevamo, spesso anche a rischio della nostra incolumità, la libertà di espressione nelle scuole e nelle università e il diritto di voto degli studenti nelle elezioni degli organi collegiali, boicottati dagli extraparlamentari di sinistra che praticavano la tattica dell’intimidazione. Il mio impegno personale nell’ambito dell’Mp andò accentuandosi, soprattutto sul versante della scuola e della famiglia. Con tantissimi animai la campagna referendaria del maggio 1981 per l’abrogazione della legge che aveva istituito l’aborto legale, e sull’onda del grande documento di san Giovanni Paolo II intitolato Familiaris consortio (novembre 1981) partecipai alla costituzione del Sindacato delle famiglie (Sidef) nel 1982.

Dal 1980 ero........

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