La gentilezza come oppio delle anime belle
Siamo circondati: Giornata Mondiale della Gentilezza (13 novembre), Settimana della Gentilezza, corsi di formazione, eventi, convegni sulla gentilezza dalla scuola al lavoro. E l’immancabile trend “mondo sii gentile”, usato sui social come cappello a video emotivi e sponsorizzati.
È il nuovo catechismo laico. In un’epoca meno raffinata della nostra, il comandamento suonava: «Ama il prossimo tuo come te stesso», pure quello che ti aveva fregato la moglie, il posto di lavoro e il motorino. Arduo, scandaloso, richiedeva una specie di miracolo quotidiano. Oggi che i tempi sono più civili è stato aggiornato a «Sii gentile»: fa molto meno Gesù e più Hallo Kitty, si stampa bene sulle magliette.
Gentilezza, gentilezza ovunque
E così eccoci sommersi da un’ondata di gentilezza organizzata, come se la carità cristiana fosse stata mandata in pensione e sostituita da un ente morale con partita Iva. Esiste la Giornata e la Settimana della Gentilezza, ma anche il Festival della Gentilezza del Corriere. Con i gentilissimi Severgnini, Calabresi, Berruti, D’Avenia, Gherardo Colombo, Luciano Fontana, Lina Sotis e Walter Veltroni eccetera, c’è perfino la “meditazione gentile” di Lama Paljin Tulku Rinpoce. Da Milano a Genova largo a corsi aziendali su “Gentilezza nei sistemi sanitari”, “Gentilezza al lavoro”. Nel torinese si inaugurano parchi e panchine viola della Gentilezza, a Caivano si piantano ulivi della pace, presto avremo un’“agorà della gentilezza” anche a San Basilio, Roma.
Nel frattempo Cristian Brocchi vince il premio “Costruiamo Gentilezza nello sport” e il comune di Chieti........





















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