C’è una mentalità marxista che domina nei nostri libri di testo
Ci si lamenta un giorno sì e l’altro pure dello stato della scuola italiana. Il punto è che forse il lamento avviene per le ragioni sbagliate. La scuola è in crisi non solo o non tanto perché i soldi investiti sono pochi o perché c’è troppo precariato. La domanda da porsi è: a cosa serve la scuola? Difficile che possa ridursi a un luogo di impiego per migliaia di persone. Ha essa un compito? La sua missione – forse l’unica e davvero importante – è formare l’ossatura di base di un individuo. Serve cioè a fornire un metodo di studio, affinché poi il discente sia in grado di pensare autonomamente e con la propria testa, con vero spirito critico. Ciò che avviene è un’altra cosa. Lo hanno ben documentato un docente di scuola superiore, Andrea Atzeni, e due professori universitari, Luigi Marco Bassani e Carlo Lottieri in A scuola di declino. La mentalità anticapitalista nei manuali scolastici (Liberilibri). Prendendo in esame molti testi scolastici di geografia, storia e filosofia utilizzati, gli autori hanno verificato un dato in realtà non sorprendente: la visione del mondo veicolata a scuola è tipicamente marxisteggiante.
«Questo viaggio dimostra che – scrivono Atzeni, Bassani e Lottieri –, dopo il crollo del muro di Berlino, almeno dal punto di vista ideologico, non è cambiato moltissimo». Il comunismo non è morto. Non solo perché vi sono ancora regimi comunisti esistenti, ma perché le idee che stanno alla base dei comunismi reali sono vive e........
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