menu_open
Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Il ritardo iniziale della Bce ad aumentare i tassi si è tramutato ora in un ritardo nel diminuirli

19 0
07.06.2024

Le lungaggini della Banca centrale europea sono figli delle rigidità ideologiche e istituzionali

C​ome largamente atteso, il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha abbassato i tassi d’interesse a breve termine, che essa controlla. Come pure era atteso, li ha ridotti soltanto di un quarto di punto percentuale. All’unanimità meno uno. Questa decisione apre due interrogativi: si poteva fare diversamente? Se sì, perché non lo si è fatto? ​Cominciamo col rispondere alla prima domanda. Da quel che s’intuisce delle discussioni all’interno del consiglio, ormai persino i più falchi dei falchi si erano persuasi (rassegnati?) a iniziare dalla riunione del 6 giugno un percorso di discesa dei tassi d’interesse. In 14 mesi, dal luglio 2022 al settembre 2023, vi erano stati dieci aumenti consecutivi, da -0,50 a 4 per cento (tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento delle banche), seguiti da una stasi durata altri otto mesi e mezzo. Gli aumenti erano motivati dal rialzo dell’inflazione nell’area dell’euro, innescato dalla ripresa dell’economia dopo la pandemia e ulteriormente alimentato dall’aggressione russa all’Ucraina, che aveva fatto schizzare in alto i prezzi delle fonti di energia. Il rialzo era iniziato già al principio del 2021, quindi la prima........

© Il Foglio


Get it on Google Play