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L'origine moderna del grande cortocircuito che ha mandato in tilt l'Occidente

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19.05.2024

Si è avviata una fase di regressione tra libertà, linguaggio e pensiero. Da tempo le grandi istituzioni occidentali hanno creato al proprio interno delle zone di comfort in cui ripararsi e fuggire dal "trauma" del mondo

Pubblichiamo in anteprima la Prefazione de “Il manifesto di un eretico. Saggi sull’indicibile”, il volume di Brendan O’Neill da oggi in libreria per Liberilibri (192 pp., 16 euro).

Il manifesto di un eretico è un libro insolito e inquietante. Si potrebbe definire, in estrema sintesi, una galleria di mostri generati dal sonno della ragione. Solo che “i mostri” di cui il libro parla non arrivano da altri mondi, ma siamo noi, l’occidente ripreso nel suo funzionamento pratico e quotidiano: nelle istituzioni, nelle aziende, nelle università, nei mezzi di comunicazione, nei libri, insomma, in tutto ciò che costituisce quella che chiamiamo società.

In nove capitoli, Brendan O’Neill racconta la contemporaneità passando in rassegna quelli che egli ritiene i temi centrali del nostro tempo: l’ideologia gender che stravolge la relazione tra linguaggio e realtà biologica, cercando di rimodulare la realtà delle cose attraverso una neolingua; il cambiamento climatico considerato come una nuova forma di peccato originale in forza del quale l’esistenza umana dovrebbe essere sottoposta a una Nuova Inquisizione; il Covid come metafora della nostra colpevolezza nei confronti di una Natura che si ribella e ci punisce, e per la cui salvaguardia dovremmo essere pronti a rinunciare alla nostra libertà; l’incapacità di difendere i valori della ragione occidentale, soprattutto la libertà della donna, di fronte a ideologie islamiste, per timore dell’accusa di “razzismo”; e appunto, la spaventosa ri-attualizzazione del concetto di razza (che si sperava per sempre cancellato) in chiave di politiche identitarie anti-maschio-bianco; infine, il trionfo, nelle accademie, in teoria luoghi per eccellenza del pensiero libero, di un’ideologia repressiva che bandisce ogni forma di pensiero difforme.
Vedere questi argomenti trattati insieme fornisce un’immagine drammatica dello spazio culturale e mentale della nostra epoca. Questi temi, infatti, nell’ottica dell’autore costituiscono una sorta di struttura monolitica del mondo contemporaneo. Il linguaggio, le azioni, le politiche, i comportamenti, tutto ciò che facciamo deve adeguarsi a questo orizzonte culturale totalizzante. Se non si segue il codice stabilito dai nuovi paradigmi della civiltà occidentale si viene squalificati, posti fuori dal consesso della società........

© Il Foglio


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