La deprimente generazione Z, compulsivamente ricurva sullo smartphone
Dati allarmanti sull'aumento di ansia e depressione tra i giovani, con impatti negativi sulla salute mentale e sulle relazioni sociali. La dipendenza da dispositivi elettronici sta trasformando radicalmente le esperienze di vita delle ragazze e dei ragazzi
Dell’infanzia e dell’adolescenza, periodi della vita importantissimi nella formazione degli esseri umani, stiamo delegando la gestione ai telefonini, ai tablet, agli smartphone e altri aggeggi elettronici. E questo senza neppure pensarci, solo per la nostra comodità di genitori che vogliono sentirsi sempre meno impegnati dai bambini e dagli adolescenti. Ma così i bambini non giocano più negli spazi fisici reali. La loro crescita e le loro esperienze dirette e indipendenti si impoveriscono, si atrofizzano. In altri paesi gli psicologi, ogni tanto, danno l’allarme sulla pericolosità di questi processi in corso e in espansione. Ma in Italia mi sembra che gli psicologi siano molto reticenti e silenziosi. Per non so quale vigliaccheria non dicono niente, sorvolano. Non mettono in guardia gli adulti, i genitori e i nonni, hanno paura di giudicarli e disapprovarli. Cred ono ancora che Internet sia sempre e comunque libertà, emancipazione, progresso e nient’altro.
La cosa più scandalosa e desolante è d’altra parte che ci sia bisogno del parere “scientifico” degli studiosi di cervello e psiche per capire l’esistenza di rischi che sono evidenti solo con un po’ di buon senso e immaginazione. Quando bambini e adolescenti passano una tale quantità di tempo con un dispositivo telematico in mano e ne sono evidentemente........
© Il Foglio
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