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La solitudine di Cesare Segre, troppo distante dall'imbarbarimento di massa

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22.04.2024

L’impegno politico e culturale di un intellettuale. Nato a Verzuolo e cresciuto a Milano: un volume per ripercorrere pienamente la storia di uno dei massimi esponenti della critica italiana novecentesca

Nato piemontese, a Verzuolo in provincia di Cuneo, ma poi cresciuto e divenuto pienamente milanese, Cesare Segre è stato uno degli ultimi esponenti della critica letteraria italiana del Novecento. Semiologo, filologo e professore ordinario all’Università di Pavia, ma forse più di tutto un attivissimo organizzatore culturale, Segre fu capace di dare un rilievo anche politico al proprio impegno. Definendo uno sguardo attento e puntuale sulle cose del mondo che ora trova la propria forma compiuta nel volume saggiatoriano a cura di Paolo Di Stefano dal titolo, Diario civile (il Saggiatore) che raccoglie articoli ed elzeviri pubblicati dal 1988 in poi sulle pagine culturali del Corriere della Sera di cui Segre fu anche redattore. Diario civile rappresenta così un’ulteriore occasione per ritornare sulle pagine di Cesare........

© Il Foglio


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