Napoli al bivio del commercio che scompare e senza futuro
Da tempo osserviamo la chiusura delle botteghe come un fenomeno quasi naturale, una sorta di destino urbano che tutti riconoscono e pochi contrastano. Ma oggi Napoli si trova davanti a un salto definitivo. Le serrande che scendono non parlano più soltanto di conti che non tornano o di concorrenza digitale. Parlano della fragilità strutturale di una città che non ha ancora deciso se il suo futuro debba essere fatto di comunità vive o di quartieri sempre più vuoti. Per questo la politica non può continuare a rispondere con misure episodiche. Serve un atto di responsabilità che inizi dal riconoscere che il commercio non è un settore qualunque. È un presidio sociale, un moltiplicatore economico, un generatore di sicurezza, un elemento identitario. Quando un negozio chiude non perde solo chi lo gestiva. Perde la strada intera. Diminuisce la presenza di occhi attenti. Si rallenta la circolazione........





















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