Malattie croniche, ora le ricette valgono un anno: ecco per quali patologie
Per milioni di persone affette da malattie croniche, la gestione delle terapie quotidiane è un impegno costante. Il rinnovo della ricetta rappresentava, spesso, un ostacolo: appuntamenti dal medico di famiglia per un atto puramente amministrativo, attese negli ambulatori e ore di lavoro perse. Una routine che non migliorava l’assistenza, ma gravava tanto sui cittadini quanto sui medici. Con il Disegno di legge Semplificazioni, il sistema sanitario introduce un cambiamento che punta a restituire tempo e continuità alle cure: la ricetta valida fino a dodici mesi per le terapie croniche. Si tratta di una misura nazionale, non sperimentale, che modifica in modo strutturale la gestione della cronicità e rafforza la collaborazione tra medici, specialisti e farmacisti.
Come funziona il nuovo meccanismo prescrittivo? Il medico di famiglia, valutata la stabilità del paziente, potrà indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la posologia, il dosaggio e la durata dell’intero trattamento annuale. I farmaci continueranno a essere dispensati mensilmente, come sempre, ma senza che il paziente debba tornare dal medico per rinnovare la prescrizione.
In questo nuovo assetto, il farmacista assume un ruolo di monitoraggio dell’aderenza terapeutica, mentre il medico rimane il riferimento clinico che valuta periodicamente la........





















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