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Vi auguro di non smettere di indignarvi

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Di questi tempi, cari lettori, tenetevi stretta la voglia di denunciare ciò che non va. Magari il mondo non cambierà, ma almeno non cambierà voi

Cari amici vi scrivo, così mi distraggo un po’. L’anno vecchio è finito ormai, come cantava Lucio Dalla, e io voglio ringraziarvi per avermi sopportato fin qui. Stare su ogni numero di Panorama, in questa posizione, nell’ultima pagina, nello spazio che fu dei più grandi columnist, è privilegio da meritarsi settimana dopo settimana. Vi chiedo scusa per quelle settimane in cui non sono riuscito a meritarmelo, vi ho deluso, vi ho annoiato o non vi ho convinto. O in cui, semplicemente, non sono riuscito a farmi leggere. Nel caso, potete sempre proporre al direttore Belpietro di sostituirmi con l’Intelligenza artificiale, come si usa ora. O, almeno, proponete di sostituire il titolista.

Scherzi a parte, questa è una delle cose che mi fa più paura nell’affrontare l’anno che verrà. Non so se ci saranno tre Natali e festa tutto l’anno, per citare ancora Dalla, ma sono sicuro che la diavoleria tecnologica avanzerà ancora, pronta a sostituire le nostre vite e, cosa ancor più grave, i nostri cervelli. Lo so che qualcuno pensa che, visto il livello di certi cervelli, non sarebbe un male. Ma non è così. Resto innamorato dell’idea romantica........

© Panorama