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Garlasco, Chiara Poggi cercò aiuto: il suo sangue sul telefono (e i gioielli dimenticati)

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15.12.2025

Una singola goccia di sangue sotto la cornetta del telefono fisso della villetta di Garlasco suggerisce che Chiara Poggi, prima di morire, tentò una chiamata disperata. Insieme alle nuove analisi BPA del 2025, ricostruiscono un’aggressione in più fasi, con pause in cui la vittima rimase cosciente, mettendo in discussione la dinamica e i tempi fissati nelle sentenze definitive che condannarono Alberto Stasi.

Chiara Poggi cercava aiuto. Lo rivela una singola goccia di sangue scoperta nel luglio 2025 sotto la cornetta del telefono fisso della villetta di Garlasco: la ragazza uccisa il 13 agosto 2007 provò a chiamare qualcuno, il fratello, la madre o forse la polizia durante l’aggressione. Non si trattò quindi di una morte improvvisa né di un aggressore che la colpì di sorpresa, ma Chiara ebbe il tempo di reagire.

Secondo le analisi dei RIS, la goccia ha un’inclinazione di circa 19 gradi, facendo pensare che la cornetta era sollevata nel momento in cui il sangue cadde: l’assassino colpì Chiara proprio mentre cercava di telefonare, poi sistemò la cornetta lasciando quella traccia ematica. Il reperto era stato catalogato dai militari del RIS di Parma nel 2007, subito dopo il delitto, e quella macchia di sangue venne notata subito, ma venne considerata secondaria. Gli investigatori ipotizzarono una........

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