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cronaca

Cento Per anni, dopo il sisma, il Teatro Borgatti è stato terreno di scorribande dei vandali. Come si constatò tristemente durante il sopralluogo istituzionale del 29 marzo 2022: davanti agli occhi dei presenti, sindaco Accorsi in testa, poltrone rovinate, porte e vetrinette rotte, segnali di effrazioni e furti. Da qualche mese sono in corso i lavori di restauro per riportare il teatro all’antico splendore, eppure a tornare indietro di un paio d’anni è Mauro Bernardi, che pochi giorni fa ha inviato una segnalazione-esposto al sottosegretario alla Cultura (ora ex) Vittorio Sgarbi e per conoscenza al ministro Gennaro Sangiuliano. L’ex consigliere comunale, che in passato aveva interpellato sui fatti il segretario generale del Comune Giuseppe Lavedini e il dirigente Mauro Zuntini, intende sapere quali passi siano seguiti a quel sopralluogo e, soprattutto, se mai sia stata presentata una denuncia. «Per quanto ne so - scrive Bernardi - il furto e il vandalismo di e su beni pubblici (e anche privati) nel Codice penale sono previsti come reati, ma mentre per i privati si procede in base a una denuncia di parte, è risaputo che esiste per il pubblico un obbligo di denuncia per i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio». Un atto che all’epoca non sarebbe stato compiuto e allora Bernardi infila una serie di domande: «Perché nessuno dei presenti a quel sopralluogo ha segnalato la cosa ai carabinieri di Cento o alla Procura? Cosa è stato esattamente rubato da quei locali? Perché non sono state prese le opportune misure per eliminare il disastro causato non dal terremoto, ma dall’invasione dei piccioni e dai vandali nei cui confronti non risulta sia stata presentata denuncia contro ignoti?». L’ex consigliere comunale si spinge anche oltre, ipotizzando perfino che qualcuno possa avere interesse a che non tutto emerga e addirittura che, per quanto attiene ai furti, si possa trattare di un’azione su commissione: «Forse è una fantasia - continua Bernardi -, ma su quale base escludere ogni possibilità di chiarire la vicenda non incaricando le forze dell’ordine di entrare in azione? I miei dubbi possono sembrare fantasie, ma in presenza di tante cose poco chiare, per non dire assurde, penso che qualche riflessione meno semplicistica della versione ufficiale dovrebbe essere presa in considerazione».«Auspico che alla luce di quanto esposto - conclude Bernardi -, gli amministratori centesi ed i funzionari coinvolti opereranno un dovuto ravvedimento per correggere una serie di comportamenti gravemente lesivi degli interessi della comunità centese, e che le superiori autorità messe al corrente dell’accaduto per i dovuti accertamenti di eventuali responsabilità interne ed esterne e per il recupero di quanto sottratto individuando i responsabili».