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Cento Un ospedale d’eccellenza in cui non verranno meno gli investimenti per potenziarlo. Dove il Pronto soccorso è una certezza anche per il futuro e perciò non sarà trasformato in un Cau. Ma per il Punto nascite il destino appare segnato: senza una deroga da parte del Governo e una soluzione alla problematica della carenza di personale, non sarà possibile una riattivazione del servizio, attualmente sospeso.

È in sintesi ciò che emerso ieri in Regione nel corso della seduta di commissione dedicata al Santissima Annunziata, dopo la petizione su cui mesi fa le forze politiche di centrodestra e la lista civica Avanti Cento avevano raccolto oltre 7mila firme, con l’obiettivo di mantenere inalterata i servizi dell’ospedale di Cento.

Le relazioni

Assente l’assessore Raffaele Donini, a introdurre è stato Mattia Altini, direttore dell’Assistenza ospedaliera della Regione. «L’ospedale di Cento è un presidio di livello distrettuale importante», ha detto il tecnico che poi ha snocciolati alcuni dati. Nel 2023 i ricoveri (dato aggiornato a novembre) sono stati 3.546, gli accessi al Pronto soccorso circa 21.300 (in linea con il 2022), in maggioranza con codice verde o azzurro. «Il Ps – ha sottolineato Altini – non è in discussione e non è oggetto di alcun tipo di depotenziamento». In aumento sia l’attività diagnostica che quella operatoria. Poi l’intervento del direttore sanitario dell’Asl di Ferrara, Raffaele Ciotti. Ribaditi i recenti investimenti sulle infrastrutture (13,2 milioni) e i due milioni e mezzo per le strumentazioni, tra cui le rinnovate risonanza magnetica e Tac. «Ci sono eccellenze di prim’ordine – ha affermato Ciotti –, a partire da Radiologia per passare a Cardiologia e Ortopedia. Non ci saranno depotenziamenti, stessa cosa per il Pronto soccorso».

Quanto al Punto nascite, oltre alla flessione dei parti (193 nel 2023, -71% dal 2011 contro un -25% regionale) c’è la questione personale. «Abbiamo un solo pediatra, che ora sta supportando Cona e 11 ostetriche sulle 16 in pianta organica, il turnover è altissimo ed è molto complesso reclutare. Il tema – ha aggiunto il direttore sanitario dell’Asl – è la qualità e la sicurezza: il Punto nascite potrà riaprire solo se vengono rispettati gli standard previsti dalla legge, salvo deroghe sul limite delle 500 nascite all’anno».

Il dibattito

«Finalmente la petizione è arrivata in commissione – ha esordito la consigliera Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) –, se più di 7mila cittadini chiedono garanzie forse qualcosa non ha funzionato. Le rassicurazione dei direttori ci confortano, ma auspico un percorso virtuoso che coniughi esigenze degli utenti e dei professionisti, anche con incentivi».

«Sul Punto nascita – ha detto Fabio Bergamini (Lega) – finora c’è stato solo silenzio, mentre prosegue la migrazione del personale sanitario. Non arretreremo di un millimetro: saremo sempre al fianco dei cittadini affinché ai centesi sia consentito di tornare a nascere nella loro città. Mi sarei aspettato un impegno chiaro della giunta o qualche traccia di programmazione, invece delle solite scuse». Simone Pelloni (Rete civica) ha messo in luce le contemporanee chiusure dei Punti nascita di Cento e Mirandola: «In questo modo si depaupera il territorio di servizi fondamentali». Per Marcella Zappaterra (Pd) «si continua a investire sull’ospedale di Cento ed è molto chiara la Regione nell’impegno di non trasformare il Pronto soccorso in Cau. Circa il Punto nascita, perché il ministero non ha risposto alla richiesta di deroga? La sanità non è evidentemente una priorità per il governo Meloni, che non investe adeguatamente. Fanno bene i cittadini a essere preoccupati, ma non è la Regione il problema».

«Se ci fosse l’impegno del governo a reperire il personale per Cento – ha chiesto Valentina Castaldini (Forza Italia) – il Punto nascita potrebbe continuare ad esistere? Questa petizione potrebbe essere l’occasione per fare un passo avanti, andando oltre alla tentazione di chiedere soldi in più a Roma».

«La mancanza di personale – ha detto Silvia Piccinini (M5s) – deriva da un’errata programmazione e dalla scelta indipendente delle donne che preferiscono partorire altrove. Proviamo a far girare le equipe di professionisti per non lasciare scoperti territori periferici».

Il voto La relazione della giunta regionale ha ottenuto il sì di Partito democratico, ER Coraggiosa, lista Bonaccini e Italia Viva; contrari invece Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Rete civica. Astenuto il Movimento 5 Stelle.

QOSHE - Ospedale di Cento, nessun impoverimento. Ma il Punto nascite non riapre - Fabio Terminali
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Ospedale di Cento, nessun impoverimento. Ma il Punto nascite non riapre

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10.01.2024

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Cento Un ospedale d’eccellenza in cui non verranno meno gli investimenti per potenziarlo. Dove il Pronto soccorso è una certezza anche per il futuro e perciò non sarà trasformato in un Cau. Ma per il Punto nascite il destino appare segnato: senza una deroga da parte del Governo e una soluzione alla problematica della carenza di personale, non sarà possibile una riattivazione del servizio, attualmente sospeso.

È in sintesi ciò che emerso ieri in Regione nel corso della seduta di commissione dedicata al Santissima Annunziata, dopo la petizione su cui mesi fa le forze politiche di centrodestra e la lista civica Avanti Cento avevano raccolto oltre 7mila firme, con l’obiettivo di mantenere inalterata i servizi dell’ospedale di Cento.

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Assente l’assessore Raffaele Donini, a introdurre è stato Mattia Altini, direttore dell’Assistenza ospedaliera della Regione. «L’ospedale di Cento è un presidio di livello distrettuale importante», ha detto il tecnico che poi ha snocciolati alcuni dati. Nel 2023 i ricoveri (dato aggiornato a novembre) sono stati 3.546, gli........

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