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Massimiliano Alajmo: «La cucina italiana patrimonio Unesco? Responsabilità per le nostre radici»

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La cucina italiana è patrimonio dell’umanità Unesco, la prima al mondo a essere riconosciuta nella sua interezza. A deliberarlo, all’unanimità, è stato il comitato intergovernativo dell’Unesco, che si è riunito a New Delhi, in India. Il riconoscimento parla della cucina italiana come una “miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie”: ma, nel concreto, che cosa comporta? Lo abbiamo chiesto a Massimiliano Alajmo, chef padovano, il più giovane di sempre ad aver ricevuto tre stelle Michelin.

Massimiliano Alajmo, che cosa cambia con questo riconoscimento?

«Innanzitutto, è una responsabilità. Più che una coccarda, è una presa di coscienza di ciò che è sono le cucine italiane. Nascono da sottrazione, mancanza, difficoltà: elementi che hanno portato a ingegno e creatività, che a loro volta hanno dato vita a una cultura. Se penso alla nostra terra, alla cultura contadina, ogni regione ha sicuramente lottato in povertà».

Quindi è un premio a un nostro modo di essere?

«Non solo. Ci sono........

© La Nuova di Venezia