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Destra atlantista. La novità occidentale di Giorgia Meloni

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19.01.2024

Sul piano delle idee politiche e della conseguente prassi, qualcosa di nuovo sul «fronte occidentale» c’è, e consiste nella complessa e dinamica elaborazione storico-culturale che Giorgia Meloni ha fornito al suo partito e alla coalizione di governo, plasmando una nuova destra che riesce a tenere insieme – amalgamandoli – i valori della tradizione europea con i princìpi dell’alleanza atlantica e del sostegno a Israele, la sovranità nazionale con la necessità storica dell’Ue, la difesa della civiltà europea con il dialogo interculturale, il liberismo con il conservatorismo.

In Europa, la destra ovvero i partiti conservatori (più o meno tradizionalisti, ma non fascisti ovvero partiti neofascisti esclusi) non sono mai stati così forti come in questi ultimi anni, eppure, per svariate ragioni diverse da nazione a nazione, non riescono quasi mai a governare. Poche infatti sono le eccezioni, tra cui spicca l’Italia, dove un anno fa si è insediato un governo di destra, liberalconservatore, sulla base di uno straordinario consenso elettorale. La destra conservatrice e liberale stile-Meloni è oggi temuta e perciò diffamata dalla burocrazia extrapolitica (e sovrapolitica) di Bruxelles, perché è in grado di vincere le competizioni elettorali e di governare con autorevolezza ed efficacia in ambiti nazionali. Ma è molto apprezzata negli ambiti politici europei che fanno riferimento al Partito Popolare Europeo, il quale copre un’estensione politica e culturale molto più ampia ed eterogenea rispetto al concetto di «popolarismo». E quindi questa destra potrebbe benissimo governare l’Unione europea in una coalizione con il Ppe. Ma su ciò saranno i numeri delle prossime elezioni europee a decidere.

Nel nostro orizzonte nazionale, la destra ha acquisito un’autorevolezza indiscutibile, tanto che la fallace, pretestuosa e meschina polemica sul presunto fascismo del Governo Meloni si è, come era ovvio, sgonfiata per mancanza di fondamenti (si veda il brillante libro di Daniele Capezzone, E basta con ’sto fascismo), e la sinistra ha dovuto per lo più variare registro tematico pur mantenendo il metodo (strumentale e cinico). Anche in Europa, la sinistra coglie qualsiasi spunto per attaccare il nostro Governo, come si vede dal recente meschino utilizzo della commemorazione ad Acca Larenzia, ma gli ambienti che contano sul piano dell’alta gestione (non della burocrazia spicciola) e della formazione delle tendenze si erano resi conto da tempo che l’accusa di fascismo era insostenibile.

Appena tre mesi dopo l’insediamento del Governo, il quotidiano tedesco Die Welt aveva liquidato la questione in questi termini: «Il governo italiano guarda chiaramente a destra. Eppure, diversamente da come le viene rimproverato dai critici, Giorgia Meloni non ha trascinato........

© L'Opinione delle Libertà


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