Le riflessioni di Stoltenberg sull’Ucraina
Il segretario generale uscente della Nato, Jens Stoltenberg, ha recentemente offerto alcuni spunti di riflessione sull’approccio della Nato alla situazione ucraina. Lo ha fatto dalle colonne del settimanale Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung e nell’ambito del German Marshall Fund of the United States a Bruxelles. Riconoscendo, direttamente o implicitamente, il fallimento della Nato sia nel dissuadere la Russia dall’invadere nuovamente l’Ucraina nel 2022 sia nell’armare e addestrare le truppe ucraine prima, Stoltenberg ha anche valutato le prospettive per una soluzione negoziata alla guerra, l’esperienza negativa del modello di “congelamento” 2014-2022 e le prospettive per le aspirazioni di adesione dell’Ucraina alla Nato.
Esito della guerra
Secondo Stoltenberg, “più armi siamo in grado di consegnare all’Ucraina, più è probabile che possiamo raggiungere la pace e porre fine alla guerra. E più credibile sarà il nostro supporto militare a lungo termine (per l’Ucraina), prima finirà la guerra”. Queste osservazioni sembrano contestare, in primo luogo, l’approccio di gestione dell’escalation che prolunga questa guerra indefinitamente e, in secondo luogo, i detrattori dell’adesione dell’Ucraina alla Nato. Tuttavia, l’obiettivo politico non è vincere la guerra, ma semplicemente “cambiare i calcoli di Vladimir Putin” massimizzando i costi della guerra per la Russia, portare Putin al tavolo delle trattative e fargli accettare il diritto dell’Ucraina a persistere come Paese sovrano e democratico. In ogni caso, “la Russia deve far parte dei futuri colloqui di pace”. Le guerre........
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