menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Intervista a Paola Concia

5 0
12.11.2024

Con Paola Concia, ex parlamentare del Partito democratico, femminista ante litteram, attivista dei diritti civili quando ancora in Italia era un tabù parlarne, chi scrive ha un rapporto di amicizia e di stima reciproca ultradecennale. In quest’intervista, quindi, mi rivolgerò a lei dandogli del “tu”, perché è innanzitutto un dialogo tra due amici che, pur con idee politiche piuttosto differenti, non hanno mai rinunciato al confronto. Trovo poi lisergica quell’imbarazzante consuetudine di certi colleghi che intervistandosi a vicenda o rivolgendo domande a persone con cui hanno una consuetudine abituale si danno del “lei”.

Cara Paola, vorrei iniziare questa chiacchierata con una tua riflessione sulle elezioni americane appena svoltesi e sul ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. In particolare, vorrei capire tu che ne pensi di un fatto oggettivo che molti analisti americani ritengono essere stato uno dei motivi della sconfitta di Kamala Harris e del Partito democratico, mi riferisco alla percezione comune che la sinistra – e non solo negli Stati Uniti – abbia oggi uno sguardo rivolto più ai diritti civili di pochi che a quelli sociali di tutti.

Come ben sai nella mia legislatura sono stata l’unica parlamentare dichiaratamente omosessuale e durante il mio mandato alla Camera ho portato all’attenzione di tutti, spesso con sinergie inaspettate con il centrodestra, il tema e l’importanza dei diritti civili nel nostro Paese. D’altronde è una lotta che faccio da decenni e da molto prima che fossi eletta deputata. Però ho sempre detto, e anche scritto, che i diritti civili devono andare di pari passo, direi a braccetto, con quelli sociali. Se questo non accade si rischia di avere un risultato opposto rispetto alla bontà delle iniziative e alla necessità oggettiva che i diritti civili siano interpretati non come rivolti a pochi, ma a tutti. In quest’ottica è comprensibile la rabbia del cittadino medio americano che negli ultimi tempi ha visto peggiorare la propria condizione economica mentre la sinistra al Governo era molto impegnata a parlare di pronomi e di politicamente corretto.

A proposito di pronomi e cose simili, ho visto........

© L'Opinione delle Libertà


Get it on Google Play