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Il corpo-soggetto: un paradigma liberale/20

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15.02.2024

Il Grande Reset ovvero la pianificazione degli impersonali

La menzogna, la frantumazione del senso comune, la decostruzione del buonsenso, il ricorso alla Guerra, la sofferenza inflitta, il monopolio della violenza, il sopruso, l’abuso pandemico, l’assottigliarsi del confine tra la vita e la morte, sono tutti elementi che stanno facendo parte integrante del cosiddetto “Grande Reset”, un insieme di capitoli che costituiscono un solo grande Piano, che il Potere impersonale sta costruendo lentamente, servendosi del monopolio giornalistico e culturale, della corruzione, della manipolazione del potere politico e dell’utilizzo del sistema mediatico ai propri fini.

Questo Piano, imposto dall’alto, secondo un tipico processo top-down, insiste su una popolazione i cui membri sono visti come tanti corpi-oggetto, intercambiabili e manipolabili a piacimento, mezzi, strumenti e non fini – come direbbe Kant – il cui utilizzo può consentire a chi, spesso invisibilmente, detiene il Potere di portare a termine una specie di rivoluzione involutiva, che, invece di liberare dalla sottomissione al Potere, il maggior numero possibile di corpi-oggetto, affrancandoli e rendendoli soggetti, tende al contrario a rendere schiavi i pochissimi corpi-soggetto ancora in circolazione.

I capitoli di questo Piano sono noti e visibili a tutti. Si inframezzano anche a documenti reali, come per esempio la cosiddetta Agenda 2030, redatta nelle sedi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e fatta approvare a delegati dei vari paesi su diversi tavoli negoziali, tutti secondari. Il piano, diabolico, è elaborato in Occidente, nella cosiddetta culla della democrazia e della civiltà cristiana.
Soffermiamoci per un attimo sul fatto che questo piano si serve di un paio di parole su tutte: l’innovazione e l’efficienza.

Innovazione è parola ambigua, in quanto porta con sé la necessità di comprendere (anche qui) il senso dell’innovazione. Per chi, infatti, qualcosa che viene creato sarebbe innovativo e migliorativo e non invece completamente negativo?

Prendiamo come esempio “l’Euro digitale” che la Banca centrale Europea vorrebbe cominciare a testare nei prossimi due anni. Viene promesso che serve a ridurre i costi delle transazioni e del Pos, riducendo i guadagni delle banche e fornendo un argine rispetto al fallimento delle banche, e quindi sarebbe virtuoso per i contribuenti, ma, allo stesso tempo, si sa che esso porta a impedire........

© L'Opinione delle Libertà


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