Pedaggio in Fi-Pi-Li: «Non basta a finanziare i lavori», i motivi dello scontro tra il Pd e il presidente Giani
FIRENZE. Crede che Giani sia stato «ingeneroso» definendo i consiglieri dem «condizionati da fattori corporativi». Respinge le accuse del governatore. Lui e tutti gli altri eletti Pd non hanno lasciato che il pacchetto Toscana Strade si arenasse nel parlamentino regionale sotto la spinta dei «ricatti dei Tir», ma perché «avevamo condiviso di affrontare il tema del pedaggio selettivo sulla FiPiLi dopo le elezioni, aspettiamo ancora una data per un confronto da lui». E comunque, dice Vincenzo Ceccarelli, capogruppo dem a Palazzo Pegaso, far pagare gli autotrasportatori non basterebbe a finanziare l’adeguamento di un’infrastruttura chiave per l’economia toscana.
Ceccarelli, il presidente Giani accusa i consiglieri regionali, in particolare quelli di maggioranza, di tenere fermo il pacchetto Toscana Strade per “fattori corporativi”. Come risponde?
«Mi auguro che il Presidente sia stato frainteso, perché altrimenti dovremmo pensare che è stato come minimo ingeneroso nei confronti di una maggioranza che finora non ha gli mai fatto mancare il suo sostegno, anche quando si è trattato di sostenere scelte impegnative e impopolari. Nello specifico, non abbiamo affrontato questo argomento da un po’ di tempo. Avevamo condiviso che non era il caso di affrontarlo durante la campagna elettorale per evitare........
© Il Tirreno
visit website