Nell’inferno dell’Alzheimer, in Toscana i malati sono 48mila: «Mia mamma non mi riconosce più, ti crolla il mondo addosso»
La malattia è partita prendendosi le piccole cose. «Andavo da lei e mi diceva: “Quella stupida della lavatrice ci ha messo tutto il giorno a lavare”». L’Alzheimer è un pagliaccio beffardo, comincia spesso con l’allegria. «Capitava di trovare tutto fuori posto: la caffettiera pulita in frigo, lei vestita strana, magari con le mutande sopra le calze». Ex operaia della Ginori, la fabbrica della ceramica fiorentina di lusso, la madre di Claudia oggi ha 82 anni. «Ha decorato piatti e serviti per vip e grandi signori della nobiltà. “Come sta la tu’ mamma?”, mi fa ogni tanto, dopo cinque anni di malattia. E io: “Bene, mamma”. Ma finisce lì».
Sembra non servire nulla a scuotere dal sonno cognitivo l’Antonia, pare non esserci niente per farla uscire dal tunnel in cui è entrata. Starle accanto diventa sempre più difficile. «Non faccio più niente per me – sussurra Claudia, 50 anni, maestra elementare – eppure ne avrei di interessi». Quando te lo dicono, «ti crolla il mondo addosso, intorno gli amici e la famiglia spariscono. Terra bruciata». Nella demenza senile ci sprofondano 80mila toscani, 48mila sono i malati di Alzheimer. Una volta l’Antonia è caduta è si fratturata due vertebre. Le medicine........
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