Indagine su 5g e tumori, è polemica in Toscana: «Non va fatta, è antiscientifica». Operatori telefonici sul piede di guerra
FIRENZE. Stralciare l’indagine epidemiologica dagli atti firmati dieci giorni fa, semmai lasciare ad Arpat i compiti di controllo delle emissioni, ma guai ad affidare all’Ars una ricerca su eventuali correlazioni fra i ripetitori del 5G e l’insorgenza di tumori al cervello e linfomi nella popolazione toscana, specie infantile, perché «non c’è nessuna motivazione scientifica che la giustifichi», quello studio «non ha né capo né coda».
Per questo Stefano Ciuoffo, assessore regionale al digitale e alla connettività, è pronto a chiedere il ritiro della delibera con cui la Toscana ordina alle due agenzie, quella per la protezione ambientale e per la sanità, di condurre una sorveglianza biennale in sei città sulla tecnologia che sta conducendo la regione nella quinta generazione della telefonia mobile.
L’attacco per «lo spreco di risorse»
E così un provvedimento tecnico innesca un cortocircuito all’interno della giunta di Eugenio Giani e fa esplodere un caso politico nazionale. Proprio ieri, con una lettera aperta al governatore, è stato il pratese Antonello........
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