L'editoriale/Ucraina e Gaza, ritrovare la ragione
Sembra sempre più difficile che la ragione faccia breccia nelle tensioni delle relazioni internazionali. Papa Leone XIV non si stanca di chiederlo, ma ci sono troppi che sono sordi perché si rifiutano di sentire. Le grandi crisi in corso sono connesse e gli attori che vi sono coinvolti puntano ad approfittarne.
Abbiamo in mente, come è ovvio, le crisi parallele dell’Ucraina e di Gaza. In entrambi i casi non si trova una breccia per fare qualche passo avanti (sarebbe già tanto, visto il contesto) perché i contendenti sono bloccati da quanto hanno messo in campo fino ad oggi. È molto evidente per l’Ucraina, un po’ meno, ma non siamo in un quadro molto diverso, per Gaza.
Putin non vuole, anzi visto come ha organizzato la sua propaganda non riesce a dare spazio a delle trattative reali. Lasciamo stare se sia completamente vero, o meno, che fra un po’ di anni voglia impadronirsi di un pezzo d’Europa: al momento sono follie da menti malate, tutto dipende da come si evolverà il quadro generale e nessuno lo sa (per dire: se l’Europa ritrova una efficace politica di deterrenza il contesto sarà diverso). Per ora il problema dello zar di Mosca è ottenere una sistemazione che possa presentarsi come una sua vittoria indiscutibile: dunque avere anche quello che non ha conquistato con le armi, perché così giustifica di avere agito a carissimo prezzo per........





















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