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Oro, il termometro delle incertezze globali

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Se si ricorda la quotazione dell’oro nel 1971 pari a 35 dollari l’oncia – poco prima che fosse sospesa il 15 agosto la convertibilità della moneta verde nel metallo giallo – si può misurare il progresso compiuto dall’oro la cui quotazione, sia pure con lievi ripiegamenti e successive riprese, avanza verso i 4.500 dollari l’oncia, mentre alcuni osservatori prevedono che potrebbe raggiungere anche i 5.000 dollari. 


Le condizioni naturalmente sono oggi diverse, pur non essendo normali quelle del ’71 quando si profilava il primo shock petrolifero con impatti a catena sui mercati anche finanziari e del credito. Oggi concorrono fattori geopolitici – le due guerre in corso, anche se, da ultimo, si manifesta una prospettiva per almeno il cessate il fuoco di quella ucraina, mentre a Gaza sembra che la tregua nel complesso regga – ma vi sono, pure, in un contesto globale che presenta i prodromi di nuove convergenze tra Paesi, le incertezze dovute alla politica commerciale degli Usa, “in primis” con i dazi, ma pure con riferimento alla posizione assunta nei confronti con l’Europa, senza con........

© Il Messaggero