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Roberto, sì al fine vita in Svizzera: «Ma voglio andarmene a casa mia»

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Una storia di attese. Cinque mesi, per Roberto, per ottenere il parere della sua azienda sanitaria, l’Usl Euganea, rispetto alla sua richiesta di fine vita. Un tempo incivile. Per questo il presidente Luca Zaia, messo a parte della situazione, ancora nell’aprile scorso aveva disposto un’ispezione, per capirne le ragioni.

L’attesa si è conclusa con il diniego della richiesta. E adesso per Roberto – padovano, 67 anni, da 19 affetto da un tumore cerebrale – si apre una nuova possibilità: quella del suicidio assistito in Svizzera. Una seconda domanda, che l’uomo aveva avanzato, per avere una sicurezza, nel caso in cui le sue condizioni dovessero aggravarsi a tal punto da non rendere più sostenibile l’attesa.

Ma, per il momento,........

© Il Mattino di Padova