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Pfas, la sentenza storica: 141 anni ai manager Miteni. I giudici: «Sapevano di avvelenare le acque»

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19.12.2025

C’è la storia del più spaventoso avvelenamento delle acque in Europa causato dai Pfas nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Vicenza, che il 26 giugno ha inflitto 141 anni di carcere a 11 dei 15 manager del colosso chimico di Trissino. In 2.062 pagine la giuria popolare presieduta da Antonella Crea (giudice a latere Chiara Cuzzi) spiega perché ha accolto la ricostruzione dei pm Paolo Fietta e Hans Roderich Blattner, con una sentenza storica in materia di disastro ambientale.

Il nodo centrale della sentenza è netto: Miteni sapeva di inquinare il torrente Poscola almeno fin dal 2009 e dopo l’allarme del Cnr scattato nel 2013, grazie alle ricerche di Stefano Polesello e Sara Valsecchi e le ordinanze della Regione Veneto, ha continuato a produrre le nuove molecole GenX e C604 senza curarsi dei danni alla salute pubblica.

Ecco perché si arriva alla condanna di 11 imputati: ai giapponesi Maki Osoda sono stati inflitti 11 anni di reclusione; Naoyuki Kimura 16 anni; Yuji Suetsune 16 anni. Ai tedeschi Patrick Fritz Hendrik Schnitzer e Achim Georg Hannes Riemann 17 anni, a Martin Leitgeb 4 anni e 6 mesi; all’olandese Alexander Nicolaas Smit 16 anni mentre all’irlandese Brian Anthony Mc Glynn 17 anni e 6 mesi.

 

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© Il Mattino di Padova